Mi godo la resurrezione degli orizzonti: con questa immagine, Elena chiude un cerchio aperto all’inizio del post, dove accusava di aver perso l’abitudine alla possibilità, vivendo in Italia. Orizzonte e possibilità, due concetti che fanno rima con futuro e che sembrano essere definitivamente sfumati nel nostro paese. E qui non si tratta di essere gufi, ma di leggere con occhi realistici ciò che la quotidianità offre, confrontandola con le situazioni vere vissute dai milioni di italiani all’estero.
Primo assaggio, dunque, della seconda stagione di Si viene e si va, che anticipo con uno speciale. E che speciale. Buona lettura.
Andate per un po’ dove le cose (belle) accadono (dal blog di Elena Torresani)
Ho letto il post che hai linkato, il titolo è bellissimo. Quando sono tornata in Italia in vacanza mi sono anche ritagliata due giorni per andare a Londra a trovare un amico, e ho fatto un lungo scalo a Madrid nel volo in arrivo dall’Argentina. Quell’atmosfera l’ho vista sia a Madrid che a Londra, di certo non Italia, dove al massimo la gente mi diceva “tutto uguale” (a quelli a cui andava bene) o “sempre peggio” (a quelli a cui non andava più così bene).
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Cara Isa, sono diventato un fan del blog di Elena, ancor più da quando scrisse il primo post della sua nuova avventura a Londra (anch’esso linkato). Come hai giustamente detto sul tuo blog (https://italoemigrante.wordpress.com/), prendere la valigia, biglietto di sola andata, tanta speranza, non è facile. Soprattutto quando sai ciò che stai lasciando: oltre ovviamente a affetti e famiglia, si lascia un paese che comunque, nonostante tutto, tutti noi italiani amiamo. Il problema è che l’Italia non contraccambia.
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Quanta saggezza nelle tue parole! Io sono straconvinta che gli italiani siano migliori per un sacco di versi, purtroppo il suolo natio non è più fertile.
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Io credo che gli italiani debbano riaccendere la luce e vedere bene ciò che il nostro Paese potrebbe offrire. Ormai viviamo nell’ombra (nb: in questi giorni sto rivedendo la trilogia del Signore degli Anelli, per cui vedo Sauron il Maligno ovunque…). Anche io ho visto più “bellezza” in città come Madrid e Londra. Ed è per quello che i più coraggiosi partono, perchè hanno voglia di recuperare una visione positiva.
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Io la luce la riaccenderei, ma purtroppo non vivrei in una comune bensì in un comune. Secondo te, che sei un blogger attento, quanto deve guadagnare al lordo un freelancer per vivere bene in Italia? Con Partita IVA e tutto…
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Isa, forse mi sono espresso male. Non intendevo che gli italiani non vedono ciò che l’Italia offre. Quando parlo di Italiani, comprendo tutti, anche e soprattutto chi ci governa, ma anche quegli imprenditori che non vogliono più investire nel nostro Paese, delocalizzando (salvo poi pentirsi amaramente dopo alcuni anni). Certo, l’Italia oggi offre un panorama disastroso per chi ha voglia di lavorare. Sono d’accordo con te, chi vuole fare attività freelance in Italia lavora per la gloria e non si copre neanche i costi delle bollette. Per non parlare, poi, di quanto spesso questi lavori siano sottovalutati: da noi, uno che lavora da casa come Social Media Manager (attività che in tutto il mondo è valutata essenziale nel nuovo panorama professionale fatto di Social Network) è uno che quasi trascorre la giornata in divano ad imbolsirsi. Senza dunque valorizzare le nuove professionalità.
Se poi parliamo di come il governo dei miracoli ha gestito il discorso Partite IVA, e allora mani nei capelli…
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Grazie per il chiarimento, adesso ho compreso!
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Grazie a te, Isa! A presto!
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