Libertà di panorama – #diffondiamolacultura

Vietato fotografare, Divieto, Copyright, Diritti d'autore

Questo è il periodo in cui le città, le strade, i negozi cominciano a svuotarsi, in quanto c’è chi preferisce abbandonare la propria scrivania e il proprio anfratto lavorativo nel mese di luglio, immergersi nel relax, spurgare le tossine accumulate in questi mesi, non pensare a nulla. Occhio però: nei meandri della vostra inconsapevolezza si sta insinuando un piccolo nemico, la libertà di panorama, ovvero “il diritto a scattare e pubblicare foto di edifici e opere d’arte (come sculture e monumenti) che si trovano in luoghi pubblici, senza infrangere con questo il diritto d’autore”. Questa definizione la trovate nell’articolo dell’Internazionale in fondo al post, articolo che vi consiglio di leggere perché approfondisce un argomento molto particolare.

Attualmente sono in discussione al Parlamento Europeo una proposta di legge, firmata dalla tedesca Julia Reda, per estendere la libertà di panorama e un emendamento del francese Cavada per la sua restrizione. Il nodo della discussione è la finalità commerciale della riproduzione: in sostanza, se volete fotografare il monumento equestre al Gattamelata di Donatello, in piazza del Santo a Padova, e volete venderne le copie, cosa si deve fare? Nel caso dell’Italia, la legge parla chiaro: l’obbligo di richiedere all’autore dell’opera l’approvazione per finalità commerciali sussiste per un periodo di settanta anni dopo la sua morte. Quindi per questa volta vi è andata bene, risulta difficile andare ad importunare Donatello che giace nel riposo eterno…

Non tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno tuttavia recepito la libertà di panorama allo stesso modo: per esempio, come si legge sul Guardian (anche in questo caso, vi invito a leggere l’articolo riportato in fondo al post), fotografare di sera la Tour Eiffel e pubblicare la vostra splendida opera potrebbe crearvi qualche grattacapo, in quanto le luminarie sono considerate un’opera artistica separata, per la quale occorre richiedere dunque apposita approvazione alla pubblicazione.

Prima di lasciarvi alla lettura dei due articoli, faccio alcune brevi considerazioni:

  1. il fatto che i paesi dell’Europa affrontino la stessa tematica in modo completamente diverso, ancora una volta certifica, qualora ce ne fosse bisogno, che l’Europa esiste solo sulla carta, ma di fatto è il nulla;
  2. è corretto tutelare il diritto d’autore, ci mancherebbe: ma spendere le proprie energie per garantire un futuro solido ai cittadini del Vecchio continente mi sembrerebbe prioritario, per evitare di trovarci a discutere se stare dentro o fuori dall’Euro;
  3. nell’epoca dei Social Networks, dove tutto è a portata di tutti, mi sembra quanto meno complesso regolamentare il comportamento dei singoli se prima non si è definito cosa devono fare Zuckerberg e colleghi. Se io pubblico sul mio profilo Social la foto del Colosseo e viene utilizzata da qualcuno per fini commerciali, di chi è la responsabilità?
  4. il riferimento sembra essere solo alle fotografie. E gli artisti di strada che si trovano in tutte le grandi città europee e che, sistemato il proprio cavalletto, dipingono scorci e monumenti per trasmettere il tutto ad imperitura memoria, magari ottenendo anche qualche euro? Sssshhhh, non diciamolo a voce alta: gli Eurocrati sono in agguato!

Per approfondire:

Internazionale – Le fotografie che non potremo più condividere, secondo la legge.

The Guardian – If you want to keep sharing photos for free, read this.


13 risposte a "Libertà di panorama – #diffondiamolacultura"

    1. Ciao Lilly, per me era chiarissimo, ma quando ho visto che nel Parlamento Europeo ci sono due fazioni che si contendono la libertà di panorama, ho cominciato a preoccuparmi. Anzi, mi sono preoccupato prima, quando ho scoperto che esiste una definizione per la locuzione libertà di panorama! Pensavo che con la definizione del diametro delle vongole il Parlamento Europeo avesse già dato, ma vedo che, se ci si addentra un po’, si scopre un mondo pazzesco!

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        1. Considerando il putiferio che si è scatenato con la legge sui cookies, capisco bene che occorra essere molto più attenti in questo caso. Vedo che sei molto dentro agli aspetti legali, per cui so a chi rivolgermi, qualora ne avessi bisogno!

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  1. Certo che si legifera su cose veramente importanti. Libertà di panorama, questa mi mancava. Quindi per assurdo avremo sorveglianti che, come nei musei, ti si piazzano davanti mentre cerchi di immortalare la Torre Eiffel?

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    1. Ciao Giulia, sulla difesa dei diritti d’autore, io sono d’accordo. Sul come farla, ci sarebbe da discutere. Quello che tu dici, tendenzialmente esiste già, in qualche modo. L’altro giorno ero ad uno spettacolo in un teatro, dove hanno espressamente detto, all’inizio, di non utilizzare smartphone, tablet o videocamere per fare riprese. 3 minuti e subito c’era già il furbone con Smartphone in bella mostra. L’intervento degli addetti è stato immediato. Ora, il problema non è tanto fotografare o riprendere, quanto poi commercializzare. Ma ribadisco, per me il problema di oggi è la globalizzazione delle informazioni, i Social non perdonano!

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      1. Sono d’accordo sui diritti d’autore, quelli non li metto in dubbio. Ma un monumento pubblico? Pur essendo frutto dell’idea originale di un artista/scultore/architetto…quanto influisce il fatto che si sia scelto di pubblicare la sua arte al pubblico, in un luogo aperto, come le luci della torre eiffel che hai nominato? lo trovo diverso rispetto a uno spettacolo per cui hai pagato il biglietto.

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        1. Attenzione, un discorso è la mera pubblicazione a fini divulgativi, un discorso è se utilizzi l’opera a fini commerciali. Se fai una splendida foto della Tour Eiffel di notte, con l’intenzione di venderne delle copie, stando alla legge francese dovrai prima richiedere il permesso all’autore delle luminarie e poi potrai vendere.
          A Shanghai, in Tai kang Lu, una caratteristica e bellissima area piena di negozietti, c’erano moltissimi fotografi che esponevano immagini della città, fatte nei più svariati modi. In quel caso, avranno richiesto il permesso? Conoscendo i cinesi, ne dubito!!

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          1. Non sapevo questo, considerando anche tutte le cartoline hipster che vendono in giro per Barcellona mi viene il dubbio che pure qui la gente paghi diritti d’autore prima di mettere in vendita le loro foto…peró mi potrei sbagliare!

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            1. Credo che tutto sia debitamente regolamentato, chi distribuisce cartoline, stampe e cose simili avrà fatto ciò che serve per non incorrere in sanzioni. Altrimenti, il tutto deve essere ritirato dal mercato.

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