L’ingegnere esploratore

creatività, ingegnere, visione

Pensieri strani…eri comincia a contare le prime rughe. Mi sono reso conto che sono trascorsi ormai quasi cinque anni da quando pubblicai il primo post Non restare chiuso qui… Pensiero!. Ero sulla piattaforma Blogger, non sapevo bene cosa volesse dire tenere un blog, sapevo solo che avevo voglia di scrivere e di condividere in rete. Poi, due anni fa, sono approdato alla piattaforma WordPress, primo vero grosso cambiamento per il blog.

Anche a livello di contenuti c’è stata un’evoluzione: se il fil rouge è sempre stato lo sguardo sull’attualità, negli anni è cambiata la prospettiva. Inizialmente l’esperienza cinese offriva spunti di riflessione e confronto che, con il ritorno in Italia, si sono ammorbiditi e modificati. Ecco che è nata l’idea della rubrica Si viene e si va, bellissima avventura degli ultimi due anni: dodici interviste, dodici esperienze vive e reali di donne e uomini che, come me, hanno fatto la scelta di espatriare. Nella seconda stagione mi sono focalizzato molto sull’aspetto del cambiamento, che rappresenta il propellente per il motore che spinge alla partenza verso altri lidi.

Proprio il cambiamento è oggi, per me, quasi una necessità. Per questo è arrivato il momento di mettere il punto finale a Si viene e si va: negli anni, il punto di osservazione si è modificato assieme ai cambiamenti personali e professionali, generando visioni e stimoli diversi e di conseguenza ho fatto un tuning anche degli argomenti trattati. Si è modificata la community di riferimento: il network di blogger amici è cresciuto notevolmente, si è andata via via specializzando la fetta di lettori assidui (che ringrazio tantissimo).

Ora sento il bisogno di scrivere di me, di ciò che sono e ciò che faccio. La mia storia, in parte raccontata nella pagina Sul blog e su di me, vede un diversamente giovane che oggi è un manager di formazione ingegneristica, con un passato da musicista, cantante, attore e volontario impegnato nel sociale. Negli ultimi anni, la razionalità della mia formazione ha sempre preso il sopravvento sulla mia parte creativa, oggi sento che quest’ultima deve crescere e riprendere lo spazio che merita. Ho letto un interessante editoriale dell’Ing. Bonfà, vice Presidente Vicario del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che vi riporto integralmente, perché esprime bene ciò che sento oggi.

Riprendo la frase di un ingegnere di pregio, Carlo Lotti, che, in relazione ad un viaggio in Birmania compiuto per motivi di lavoro, affermò di sentirsi certamente ingegnere ma anche un po’esploratore. Credo che in questo piccolo quadro sia contenuta non solo la passione per un lavoro che può portarci verso avventure fuori dal comune, ma anche la visione di un particolare tipo di attività che, per realizzarsi, deve fondarsi su uno spirito aperto e lungimirante che deve lasciarsi vincere dal desiderio di comprendere territori e nuovi saperi, per poter poi mettere in pratica tutte le conoscenze precedentemente acquisite. L’ingegneria è sì applicazione e rigore, ma anche ingegno inteso come volontà di andare oltre, di scoprire che cosa c’è davanti a noi, è desiderio di conoscere usi e costumi, contesti e popoli per meglio applicare il nostro sapere professionale; nei casi estremi, è una visione strategica, una prospettiva assoluta, di quelle che hanno portato nostri illustri colleghi del passato a realizzare alcune delle più grandi opere mai viste. Parlando di visione, tuttavia, se è bene comprendervi quella tecnica, è altrettanto importante connettervi quella sociale, quella civile, ovvero quella visione attraverso cui le realizzazioni completate e definite diventano sinonimo di progresso complessivo, per i territori e le loro comunità, che vengano realizzate nei Paesi più avanzati o in quelli più arretrati. Essere ingegneri sino in fondo significa esattamente questo, non fermarsi ma guardare al futuro con in mente un progetto capace di inserirsi perfettamente nella crescita di un tessuto sociale e economico.

Ho sottolineato quelle che per me sono le parole chiave, che rappresentano anche un po’ il nuovo manifesto programmatico di questo blog e anche della mia vita. Continuerò a pensare, sempre e costantemente in esplorazione: e spero che siate con me in questa nuova avventura.


4 risposte a "L’ingegnere esploratore"

    1. Ciao Federico, ogni momento della propria vita richiede un modo diverso di esprimersi. In certe situazioni è difficile trasmettere agli altri ciò che si è o ciò che si desidera. Il blog, credo, sia un bel modo per poter aprirsi ai propri lettori, anche perchè spesso non ci conoscono.
      All’inizio, come tutte le mutazioni, il colore della pelle sarà un po’ variopinto e poco chiaro; spero però che prima o poi la mutazione raggiunga il suo obiettivo!
      A presto!

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  1. Ciao Pietro, sempre troppo buono. Di idee ne frullano sempre tantissime in testa, in questa fase della mia vita non avrei il tempo di metterle a terra. Confesso peró che il blogging mi manca!

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