Uber alles

Caro indigeno di Allemagna, altrimenti detto Crucco, dopo due giorni trascorsi in tua piacevole compagnia, vorrei ringraziarti con italica quanto modesta solarità per la tua simpatica arroganza e supponenza, caratteristiche che noi miseri abitanti del Sud Europa vi invidiamo, dal momento che vi consentono di ribadire ad ogni piè sospinto con i vostri suoni gutturali una superiorità che, ahimè, vi abbiamo offerto su un pregiato piatto dorato. Cosa replicare alla fragorosa risata di un collega che beffardamente dice: “voi italiani, forse, arriverete al nostro livello tra venti anni!”?
A tale collega e a tutto il popolo tedesco, affido due risposte.
La prima diplomatica, perché, essendo italiano, sono un signore: quantunque non abbia tra le mie peculiarità il rigore, da italiano ho la cultura, la storia, la bellezza, l’orgoglio di una lingua che è quella di Dante. Io da italiano ho una qualità di vita che, seppur  non supportata dal vostro livello economico, è invidiata in ogni parte del mondo. Non a caso trascorri le vacanze in questa terra di eterni Peter Pan. Noi saremo pizza, mandolino e mafia, voi siete salsiccia, crauti, pessimismo e fastidio. Io sono un cittadino italiano all’interno del mosaico europeo, tu vorresti che la Germania fosse il continente europeo a sé stante.
Ebbene, a questo collego la seconda risposta, fiera seppur meno diplomatica: d’altronde, si sa, noi italiani la prendiamo sempre sul ridere.