AAA: Carisma cercasi

E così, Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Alla faccia di tutti i detrattori e di tutti coloro che ritenevano impossibile la sua vittoria.
Ma la sconfitta della Clinton viene da lontano, da un Partito Democratico che non ha trovato le alternative a Obama, a un Obama stesso che negli anni ha sempre più perso quella forza e quel carisma che sembrava avere nella sua prima elezione del 2008.
Non è stato il Presidente del profondo cambiamento, auspicato negli USA e Hillary Clinton è stata vista come elemento di continuità del fallimento.
In parte lo scrivevo già nel 2011, qui sotto il post originale.

Il puntino sulla i

Obama, USA, Presidente

Riavvolgiamo rapidamente il nastro e torniamo al 20 gennaio 2009, giorno dello storico insediamento di Barack Obama: il 44esimo presidente degli Stati Uniti d’America si rivolge con fierezza al suo popolo, nel bel mezzo della crisi targata Subprime:

Oggi vi dico che le sfide che affrontiamo sono reali. Sono serie e sono molte. Non sarà possibile risolverle facilmente né in breve tempo. Ma sappi questo, America: le risolveremo. In questo giorno, ci riuniamo perché abbiamo scelto la speranza invece della paura, l’unità d’intenti invece del conflitto e della discordia […] Nel riaffermare la grandezza della nostra nazione, capiamo che la grandezza non va mai data per scontata. Bisogna guadagnarsela.[…] Tutto questo possiamo farlo. E tutto questo faremo.

In sintesi “Yes, we can”, il suo motto, un marchio di fabbrica, oserei dire un tormentone. Obama salvó le banche, ma non quei milioni di posti di lavoro bruciati in pochi…

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8 risposte a "AAA: Carisma cercasi"

    1. Iniziato un paio di volte, ma mai finito. Non perché non mi piacesse, ma in entrambi i casi non avevo semplicemente la forza fisica di terminarlo. Ci riproverò.
      Grazie per il passaggio!

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  1. Molti hanno votato contro la Clinton, senza davvero forse sapere o pensare a quel che implica…
    La gente è stanca, dappertutto, ha voglia di nuovo, ha voglia di sentire di avere opzioni. Purtroppo però, “hunger makes poor shoppers”: quando si compra perché si ha fame si fanno scelte poco razionali, poco salutari, sull’onda del momento, e ci se ne pente appena arrivati a casa…

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    1. Hai ragione Lisa, concordo. È la stessa cosa che sta avvenendo in molti paesi europei e anche in Italia. Il voto contro la Clinton è stato il voto contro l’establishment, contro l’idea che nulla possa cambiare.
      Vedremo cosa succederà.

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