Hall of Fame

We were born and raised in a summer haze, bound by the surprise of our glory days.
(Adele, Someone like you)
 
 
Hall of fame
L’espressione inglese Hall of Fame (letteralmente sala della fama) viene utilizzata per indicare un insieme di soggetti che si sono particolarmente distinti in uno specifico campo di attivitá, come uno sport o un genere musicale” (cit. Wikipedia). Un album fotografico su parete o comunque circostanziato in una sala, nel quale esibire personaggi, donne e uomini indistintamente, che sono stati abbracciati dalla Fama. Eppure, non sempre coloro che vengono insigniti di tale onorificenza vengono riconosciuti universalmente come degni di ciò: anche in questo caso c’è un delicato gioco di prospettive, che riguarda la sensibilità di ciascuno. Non solo, ma ritengo anche che ognuno nel proprio piccolo abbia conosciuto persone semplici che hanno lasciato un segno, ma non per questo costoro sono passati alla storia e sono stati immortalati in una sala commemorativa. 
Vi apro allora le porte della mia piccola Hall of Fame. Se vorrete, mi inviterete anche nella vostra, sono sicuro che ci saranno tante fotografie diverse. 
Giovanni Paolo II– Il suo carisma, lucente soprattutto nella sofferenza degli ultimi suoi anni di vita, ha rappresentato un traino spirituale travolgente per me come per milioni di giovani di tutto il mondo. È innegabile che le Giornate Mondiali della Gioventù abbiano richiamato fiumi di persone soprattutto perché c’era lui: sapeva parlare a donne e uomini di tutte le età con frasi semplici (Lo stolto si illude di conoscere molte cose, ma in realtà non è capace di fissare lo sguardo su quelle essenziali – Fides et Ratio), pur esprimendo concetti con valenza teologica. Non a caso la sua morte ha rappresentato un evento mondiale, che ha avuto la forza intrinseca di far sedere fianco a fianco tutti i più grandi capi di stato.
Massimo Troisi e Eduardo De Filippo – due diversi esempi della commedia napoletana, che hanno vissuto la quotidianità in epoche diverse come due Pulcinella che nascondevano dietro la propria maschera una malinconia frutto dell’accettazione della realtà. Il sorriso di Troisi ne “Il Postino”, come quello di Eduardo in “Natale in casa Cupiello” sono emblemi di un’amarezza vissuta comunque con serenità. 
Stefano Benni – il mio scrittore preferito, per la sua genialità, la sua fantasia, la sua capacità di descrivere oggetti, personaggi e luoghi al punto che il lettore riesce ad immaginare nitidamente la scena. Se Bar Sport è il suo primo successo, il vero capolavoro per me è Elianto, assolutamente da leggere. 
Il mio babbo – lo Steve Jobs di casa: il cofondatore di Apple sosteneva la necessità di far convivere nella vita dell’uomo l’Umanesimo e la ricerca continua dell’innovazione tecnologica. Anche mio papà ne era convinto, il cuore al servizio del cervello: da una parte un poeta che affidava alla carta le sue riflessioni personali, dall’altra la passione per tutto ciò che ha un microprocessore dentro. Ha lasciato un segno indelebile nella vita della sua famiglia, che per lui è sempre stata al primo posto, ma non solo, un riferimento per quelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, soprattutto sul lavoro. Mi ha sempre indirizzato in tutto, nella scuola, nella carriera, persino nel blog, di cui era il mio primo fan, lettore e commentatore, anche critico quando necessario. Ora che non c’è più ci manca terribilmente: porto con me una delle sue ultime frasi: “Felicità è avere una famiglia come la mia!” e me lo immagino mentre la scrive con il suo inseparabile smartphone. Al centro della nostra Hall of Fame. Ciao papà. 

8 risposte a "Hall of Fame"

  1. Ciao….mi sono presa la mia tazzina di caffè e gustandomela lentamente ho iniziato a pensare alla mia Hall of Fame e……mi sono meravigliata!Mi sono meravigliata di constatare quante persone ci siano dentro a partire dalla mia infanzia fino ad oggi, quindi mi sono detta di essere fortunata, molto!
    Pensando un po' più all'oggi, sicuramente nella mia Hall of Fame ci sono:
    LIVIO, PAOLA E SARA: che sono tutto;
    L'AC:ossigeno in certe giornate soffocanti;
    PAOLO:unico in ogni cosa;
    SILVANA:che nell'ultimo anno è stata davvero miracolosa con me;
    ANTONELLA: capo ufficio e amica con cui ci si capisce al volo;
    e poi c'è una persona speciale che molto tempo fa mi ha lasciato il suo numero di telefono dettandomelo in inglese: un abbraccio STEFANO!

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  2. Ciao Stefano

    per quanto riguarda la mia hall of fame:

    Rajiv Gandhi: politico onesto (non solo come oramai lo si spera in Italia, cioè che non rubi) in quanto capace di programmazione di un futuro sociale ed economico di un sucontinente, basandosi sulle capacità più spiccate del suo popolo. I risultati non gli ha mai visti, un pò perchè è stato ammazzato troppo giovane, un pò perchè quando si fa una programmazione di quel tipo, i risultati non sono mirati a 2 o 3 anni (cioè alla rielezione), ma a 20 o 30 (cioè al futuro di una generazione).

    Leonardo Sciascia. Quando (come nel tuo caso con i tedeschi del post successivo) mi dicevano che i meridionali sono quel che sono, pensavo ai suoi romanzi a quello che ha pensato e detto, con estremo garbo, eleganza e profondità (anticipando il futuro dell'Italia di 20-30 anni) ed ho sempre creduto che non siamo l'umanità repellente con cui molti negli ultimi 20 anni ci hanno descritti.

    Il prof. Aversa (elettronica) del mio ITIS. Un genio assoluto, che avrebbe fatto la fortuna ovunque nel mondo, e avrebbe fatto soprattutto la fortuna di chi lo avesse assunto o del centro di ricerca in cui avrebbe lavorato. Ora non c'è più purtroppo. Mi ha fatto capire con mano di come la frase: la cultura nobilita l'uomo, non sia solo una frase fatta, e che il lavoro di insegnante è un'arte oltre che una missione.

    Ce ne sono tanti altri… ma al momento questi sono quelli che mi sovvengono.

    p.s.: ricordo la dedica sulla tua tesi di laurea. Ora capisco anche meglio la tua hall of fame.

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  3. Grazie Pietro, come al solito sei molto appropriato nei tuoi commenti. È soprattutto grazie perchè a distanza di dieci anni riesci a ricordarti la dedica sulla tesi. Questo dimostra che sei un lettore attento e soprattutto di buon cuore. Grazie!!

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  4. Bella questa idea della Hall of fame, ti fa fermare a riflettere sulle persone importanti. Mi piace!
    La mia è:
    Paolo Coelho: con l'Alchimista mi ha estasiata vista la capacità di insegnare un bel concetto raccontando una favola adatta a tutti, peccato per alcuni libri scritti dopo dove si è lasciato troppo andare a riflessioni ripetitive e un po' noiose.
    Betty Boop: il mio fumetto vintage preferito
    Nelson Mandela: uomo dotato di grande umiltà e intelligenza messi al servizio degli altri.
    PAolo Borsellino: idem come sopra.
    Rudy: il mio splendido boxer anche lui dotato di grandi qualità quali intelligenza, dolcezza, umiltà e capace con uno sguardo di entrarti nel cuore. Non c'è più e mi manca tanto ma mi ha lasciato così tanto che ogni giorno penso a lui con gioia. Ogni bambino, ragazzo e adulto dovrebbe aver la possibilità di conoscere un essere vivente di questo tipo per capire come si può essere migliori.
    la mia mamma: completamente diversa da me ma un esempio di come non mollare mai e vivere ogni giorno al 100% dedicandosi alla famiglia. Esempio di come vivere la malattia come una delle cose che nella vita possono accadere e si possono superare. Non l'ho mai vista mollare, mai vista piangersi addosso, non ha mi fatto mancare nulla a nessuno nonotate la malattia. E ha vinto lei.
    Domenico Renna: professore di Italiano alle superiori. Sebbene fossi una schiappa in italiano e un genio nelle materie scientifiche ha visto in me grandi qualità.
    Fulvio Godio: mio capo in Lavazza. Esempio di come si possa essere grandi manager ma anche grandi persone.
    La MAnu: lo sapete, da quando ci conosciamo è un pezzo di me. Gran donna.
    Ora smetto, perchè altrimenti continuo in eterno. Ci sono troppe persone importanti anche perchè ogni persona nel suo piccolo t cambia la vita.

    Sam

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  5. Cara Sam, vedo che non sei cambiata in questi anni, per fortuna… Sulla Manu, solo belle parole, fortunati noi che la conosciamo. Rudy era veramente un bel cane. Ricordo ancora quando mi guardava con occhi sospetti e gelosi! I genitori sono coloro che ci insegnano soprattutto con la loro vita e con il loro modo di affrontare le cose: ecco perchè mio papá sará sempre lí al centro della mia vita.
    Grazie del contributo, Sam!

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