NOTA: per questo post, si ringrazia Francesca, per il contributo e la stesura dello stesso.
A cosa é dovuto il nostro senso di pudore? Fino a che punto é giusto si spinga la vergogna per i nostri bisogni fisiologici? In questo post non si vogliono dare risposte a queste domande, ma solo offrire uno spaccato di cultura cosí diversa da quella italiana.
La prima esperienza risale a due anni fa, eravamo appena arrivati in Cina. Week end d’estate, 40 gradi all’ombra, umidità al 90%, assieme ad un collega abbiamo deciso di visitare Shanghai, fino a poco tempo prima cosí lontana ed inarrivabile.. Mentre passeggiavamo sul Bund, scattando le foto ricordo di rito, ci siamo imbattuti in una mamma che teneva il proprio bambino sospeso sopra un cestino dell’immondizia, mentre lui faceva i propri bisogni e gli astanti non si scomponevano minimamente. E’ stata un’illuminazione: ecco perché tutti i bambini sotto i due anni in Cina sono dotati di pannolini con apertura sul retro!
Seconda esperienza: domenica di primavera, in viaggio verso il Taihu Lake per una grigliata in compagnia di amici, tutti affamati e pronti per l’abbuffata, quando… improvvisamente siamo diventati spettatori involontari di una scena che non avremmo mai immaginato di vedere: dalla macchina davanti fa capolino un ragazzo che, probabilmente con lo stomaco sottosopra per la colazione o per il pranzo appena consumato, sente il bisogno di liberarsi, e vomita dalla macchina in corsa.. Per fortuna i nostri finestrini erano chiusi, e siamo riusciti ad evitare il peggio.
Tutto cio’ ci spinge a porci una domanda: esistono delle regole universali di buone maniere o ogni cultura crea le proprie, condizionata da fattori socio-economico-culturali?
A giudicare da quanto ho visto in giro sembra che ogni cultura abbia le proprie e che spesso sorgano equivoci perché due popoli diversi hanno abitudini tra loro contrastanti. Credo che le differenze più marcate sussistano tra aree continentali differenti, laddove all’interno di un singolo continente – vedi Europa per esempio – ci possono essere differenze a livello di semplici gesti considerati più o meno educati.
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Hai ragione, Gintoki. In realtà lo stare all’estero mi ha permesso di diventare più tollerante e soprattutto più curioso, cercando di capire prima di tutto cosa ci fosse alla base di certi gesti o atteggiamenti. Penso che tu nell’Est Europeo possa scoprire cose interessanti, giusto?
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Devo ancora capire bene se abbiano abitudini particolari o stravaganti, anche perché l’Ungheria credo sia l’ultima frontiera d’Europa, per quanto negli ultimi anni si stiano allontanando dal centro Europa
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Bene, bene, tu investiga, che poi vogliamo sapere!
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